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giovedì 17 luglio 2014

La Conferenza di Postdam (17 Luglio 1945)

Lo splendido parco all'inglese che da decenni si stagliava a nord di Postdam, poco distante da Berlino, deve essere apparso agli occhi dell’Imperatore Guglielmo II come il luogo ideale per un bel regalo da donare al figlio Guglielmo, che fantasia, e alla sua consorte Cecilia. Siamo nel 1914 quando il presentino prende corpo tramutandosi in un castello. L’imperatore fece quindi edificare il castello Cecilienhof, nome chiaramente ispirato alla fortunata fanciulla, un complesso stupendo che somiglia moltissimo ad una residenza di campagna Inglese, molto elegante e particolare che si fonde perfettamente con il magnifico giardino. Ho avuto la fortuna di visitarlo anni addietro e ne sono rimasto molto colpito, così come non possono non impressionare le ben 176 stanze che compongono il castello. Poco ci importa dei viaggi dello stralunato giornalista, penserete voi. E fortunati i nobili crucchi se potevano usufruire di qualcosa in più di un trilocale. Passi per la mia presenza inutile in loco, ma le stanze no. Quelle sono importanti, almeno alcune. Stanze che ospitarono il 17 Luglio del 1945 i potenti del mondo usciti vincitori dalla seconda guerra mondiale, peraltro non ancora conclusa. Questo il buon Guglielmo, non avrebbe proprio potuto immaginarlo. La guerra non era ancora terminata, dicevamo, ma Hitler era morto e la Germania sconfitta. A Postdam, in quei giorni, si sarebbe tenuta la storica Conferenza tra i vincitori che, è facilmente comprensibile, avrebbero dovuto prendere decisioni fondamentali per il mondo futuro. Quel che oggi definiamo un nuovo ordine mondiale. Una conferenza per stabilire le sorti della Germania e dell’Europa. All’ordine del giorno la gestione e il governo del territorio tedesco all’ indomani della liberazione, il risarcimento dei danni di guerra, i confini con la Polonia e con L’unione Sovietica e la situazione generale dell’Europa. Questi alcuni dei temi di discussione che hanno agitato le notti dei partecipanti. Il primo ministro britannico Winston Churchill sostituito dopo poco da Clement Attlee che lo sconfisse alle elezioni, il presidente degli Stati Uniti Harry Truman e il leader sovietico Stalin. Fu varata la costituzione di un direttorio comprensivo anche di altri due paesi, Cina e Francia e si decise che Il territorio tedesco e Berlino dovessero essere divisi in quattro zone d’influenza militare e politica. Una statunitense, una britannica, una sovietica e una francese. Nell'immaginario storico collettivo e nella memoria la foto di Churchill, Truman e Stalin è legata più alla conferenza di Jalta, considerata più importante ed avvenuta pochi mesi prima e di cui, di fatto, quella di Postdam è logica continuazione. In verità io non sottovaluterei il valore storico di quei giorni d’estate in cui i tre leader furono ospitati dalle accoglienti mura del castello di Cecilienhof in quanto se è vero che nessuna delle decisioni prese sconvolse il corso di un sentiero già bel tracciato a Jalta, è anche vero che la conferenza di Postdam di fatto sigillò gli accordi, fu quella che si svolse a giochi praticamente fatti, pur dovendo annoverare tra quelli ancora da fare il dramma della bomba atomica e la resa del Giappone. Ecco perché possiamo avere buon gioco nel considerare quel incontro come il genitore di un periodo lungo e gelido come il nome stesso di “guerra fredda” ci lascia immaginare. Fu proprio sul terreno di quelle decisioni riguardanti la divisione politica della Germania sconfitta che germogliarono i contrasti mal celati, i rancori reciproci, che portarono con il tempo alla divisione del mondo in due blocchi contrapposti con le conseguenze che tutti ci ricordiamo. Forse era inevitabile. Forse no. Ma questa è un’altra storia. Per oggi fermiamoci al 17 Luglio del 1945 ad ammirare quel simpatico castello, tanto somigliante ad una casa di campagna, ed il verde parco che lo circonda. 
Luca Fontana

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