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sabato 31 maggio 2014

Benvenuti Kellogg's Corn Flakes (31 Maggio 1894)

Si dice che la colazione sia il pasto più importante della giornata.
Nel mondo c’è chi beve caffè, chi cappuccino, chi latte, chi spremute, chi mangia biscotti, croissant, torte, uova. Ho dimenticato qualcosa: i cereali. E quali sono i cereali più famosi al mondo se non i Kellogg’s corn flave?
Questi cereali che oggi troviamo sotto diverse varianti in tutti i supermercati, sono stati brevettati il 31 Maggio 1894, con il nome di Granose, negli Stati Uniti, dai fratelli John Harvey e Will Keith Kellogg.
L’idea dei corn flakes cominciò con un incidente quando i due fratelli, che lavoravano in un sanatorio in Michingan, lasciarono un po' di semi di grano cotto a raffreddare, scoprendo che il grano era diventato raffermo e che continuando a lavorarlo, appiattendolo venivano fuori dei flakes (fiocchi), che tostati potevano essere serviti ai pazienti per una dieta vegetariana e salutare, che loro avevano intenzione di imporre ai pazienti.
Questi fiocchi di grano, serviti col latte, divennero ben presto un cibo molto popolare tra i pazienti e nel 1906, vennero lanciati sul mercato e aprì l’azienda nota proprio col nome Kellogg.
Da allora, sotto diverse forme e gusti, i cereali Kellogg daranno il buongiorno a milioni di famigli in tutto il mondo. 
Marco Fontana

venerdì 30 maggio 2014

Inaugurazione del Lincoln Memorial (30 Maggio 1922)

“In questo tempio
come nei cuori delle persone
per le quali egli salvò l’Unione
la memoria di Abraham Lincoln
è per sempre preservata”
Questa dedica si trova dietro ad una statua di marmo bianco, alta sei metri, raffigurante Abraham Lincoln, 16° Presidente degli Stati Uniti d’America.
Un onesto ed eroico uomo di colore, nel 1963, davanti a questo monumento pronunciò una frase che rimarrà nella memoria per secoli: “I have a dream”.
Ovviamente sto parlando del Lincoln Memorial, sito a Washington D.C., nel National Mall.
E’stato inaugurato il 30 Maggio 1922 alla presenza dell’unico figlio ancora in vita del Presidente Lincoln.
L’edificio ha la forma di un tempio dorico e contiene un’enorme statua raffigurante Abraham Lincoln seduto, pensieroso ed assorto, oltre alla riproduzione di due ben noti discorsi pronunciati dal Presidente, quello del suo insediamento alla presidenza e quello famosissimo di Gettysburg.
Questo monumento è visitabile 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno ed è uno dei luoghi più visti del mondo ogni anno.
Personalmente posso affermare che la maestosità, l’eleganza e l’imponenza dell’edificio mi hanno mozzato il fiato.
Marco Fontana

giovedì 29 maggio 2014

Addio Franca Rame (29 Maggio 2013)

Il 20 aprile 2012 sono arrivata nel reparto in cui lavoravo e, come ogni mattina, mi sono messa il camice e sono salita. Ma quel giorno c'era qualcosa di diverso; alcuni giornalisti appostati fuori, una strana concitazione e, in un volto, ho riconosciuto quello del premio nobel Dario Fó. Il giorno prima era stata ricoverata Franca Rame, che morirà di lì a un anno, il 29 maggio del 2013. A discapito di quel che pensavo, mi ricordo che, nonostante la fama, i coniugi Fó erano estremamente gentili e alla mano, e, devo ammetterlo, questa cosa mi stupì, abituata a scenate di starlette e veline che, in fondo, non hanno fatto grandi cose. Io non conoscevo la figura di Franca Rame…ho appreso con un sorriso che la canzone "lo sai che i papaveri" era cantata da lei. Informandomi per curiosità ho scoperto alcune notizie della sua vita: femminista, di sinistra, ha sempre combattuto mettendo la faccia per quello in cui credeva. Che le sue idee fossero giuste o sbagliate, credo che abbia pagato a caro prezzo la sua esposizione politica: il 9 marzo 1973 fu infatti rapita da 5 militanti di estrema destra, stuprata e malmenata. Nessuno fece mai un giorno di galera per questo reato. È difficile parlare di Franca Rame senza parlare di politica…lei è stato tutt'uno con la politica. Ma oggi, a un anno di distanza dalla sua morte, vorrei ricordare la donna Franca Rame, non la politica (che non conosco), non l'artista, ma la donna. Una donna che ha subito uno stupro, l'ha affrontato, ha reagito all'umiliazione di vedere i suoi aguzzini non essere puniti, e ha creato, da quell'esperienza di dolore, un motivo in più per non arrendersi. Che le sue idee fossero giuste o no, a me non interessa. Che siate di destra, sinistra, centro, cristiani, musulmani o pratichiate il pastafarianesimo, credo che, leggendo la biografia di questa donna, restereste stupiti come me dalla determinazione e dalla forza che ha sempre dimostrato. Ciao Franca, la vita a volte è un mistero buffo, e tu, forse, eri nata piccolina e paperina. Se ti avessi conosciuto negli anni 60 e avessi parlato con te, forse, ci saremmo scontrate su alcune cose, io disillusa dalla politica di questo paese, apolitica per definizione, tu che hai sempre creduto nella politica come mezzo per migliorare il mondo, forse non ci saremmo sopportate, oppure saremmo diventate grandi amiche...non lo so. Quello che so è che sei stata un esempio di come, in ogni istante della vita, si possa reagire ad ogni cosa; sei stata un faro in un paese dove le donne erano considerate cittadini di serie B, ci hai insegnato che si devono difendere le proprie idee e che alla violenza si deve rispondere impegnandosi e sostenendo ancora di più quello che crediamo...alla fine ci hai insegnato che, nonostante i papaveri siano alti e tu sia piccolina, puoi arrivare dove vuoi se ci credi. Ciao Franca…
Caterina Valcarenghi

mercoledì 28 maggio 2014

Milan Campione d'Europa (28 Maggio 2003)

Il 28 Maggio 2003 la storia si è compiuta. Non me ne vogliano amici lettori interisti o juventini, ma non posso non ricordare quella giornata.
Per un tifoso rossonero come il sottoscritto, ma potrà accadere qualcosa di altrettanto entusiasmante, calcisticamente parlando.
Paolo Maldini, 40 anni dopo suo padre Cesarone, alza la Coppa dei Campioni da Capitano.
Da quando sono nato di Coppe Campioni prima, Champions League poi, ne abbiamo vinte diverse, ma quella del 2003 ha un sapore speciale.
Giocata in uno degli stadi d’Europa più belli,l’Old Trafford di Manchester. Approdo in finale grazie al successo contro i cugini interisti e finalissima contro gli odiati (sportivamente parlando) juventini.
Cosa potrebbe esserci di meglio?
Partita tiratissima, 90 minuti non bastano per sancire un vincitore, altri 30 di tempi supplementari neppure. 
Serve la lotteria dei rigori.
La tensione è alle stelle, anche i giocatori ne risentono. Tantissimi errori.
Siamo al quinto, decisivo. Sul dischetto va “Vento dell’Est”, Andriy Shevchenko. Io non ce la faccio a guardare. Vado sul balcone, girato verso la strada. Aspetto l’urlo di papà e fratello.
Secondi interminabili. Andriy contro Gigi Buffon. L’arbitro fischia…poi il delirio.
Credo mi abbiano sentito fino a Linate.
Carletto Ancelotti che corre a centrocampo abbracciato da Seedorf e Rui Costa, Gennaro Gattuso che impazzisce sotto la curva dei supporter rossoneri.
Inizia la festa.
E’ calcio, solo calcio, solo un gioco, ma serate così regalano comunque emozioni e ricordi indelebili.
Marco Fontana

martedì 27 maggio 2014

"Affondate la Bismarck". L'affondamento della corazzata Bismarck (27 Maggio 1941)

Il 27 Maggio 1941 alle 10,36 la Bismarck, una nave da battaglia tedesca, scomparve sotto la superficie del mare.
La corazzata più famosa della storia, con nome dato in onore del cancelliere tedesco dell’Ottocento, Otto von Bismarck, era stata affondata dall’aviazione britannica.
Invece di raccontarvi la storia di questa nave, vi consiglio un film, meritevole di visione, che vi condurrà a rivivere quei giorni: “Affondate la Bismarck”.
Un film bellico del 1960, prodotto in Gran Bretagna e diretto dal regista Lewis Gilbert.
Il film è ovviamente ambientato nel maggio del 1941, quando il comando tedesco ordina alla più potente nave da battaglia della sua flotta, la supercorazzata Bismarck, comandata dall'ammiraglio Gunther Lutjens, di affrontare in mare aperto la flotta britannica. Al primo scontro il mare aperto la nave tedesca riesce ad affondare al primo colpo l'ammiraglia britannica, la corazzata 'Hood'. Dopo questa tragedia l'ordine di Churchill è tassativo: "Affondate ad ogni costo la Bismarck". La direzione delle operazioni è affidata al capitano Shepard aiutato dal tenente Anne Davis. Shepard viene a sapere che suo figlio, imbarcato sulla portaerei Ark Royal, che partecipa alla caccia è disperso in un volo di ricognizione. Dopo che alcuni ricognitori hanno avvistato il gigante tedesco, Shepard ordina un attacco di aereosiluranti che riescono a colpire ripetutamente la nave che, incapace di mantenere la rotta, viene circondata da unità inglesi che la tempestano di cannonate, fino all’affondamento. Nel frattempo Shepard rintraccia il figlio e si allontana dal comando seguito da Anne, che ha capito di amarlo. (tratta da Coming Soon)
Marco Fontana

lunedì 26 maggio 2014

"Dracula" di Bram Stoker (26 Maggio 1897)

Il 26 Maggio 1897 venne pubblicato per la prima volta “Dracula”, scritto dall’irlandese Bram Stoker.
Un romanzo gotico, forse l’ultimo grande esempio di questa categoria (che coniuga il genere romantico all’horror), in cui Stoker, ispirandosi alla figura di Vlad III, principe di Valacchia, ripropone l’immagine “mitologica” del Vampiro, avvolto in atmosfere cupe che emanano profonda tensione.
Il capolavoro di Bram Stoker ha fatto si che il Conte Dracula entrasse a far parte dell’immaginario popolare, diventando un vero e proprio fenomeno di costume con grande successo fin da subito dopo la prima pubblicazione. 
Il romanzo è in forma epistolare con tocchi di modernità completamente nuovi per fine Ottocento, mescolando sapientemente orrore, sangue, morte e amore.
Negli anni “Dracula” avrà tantissimi adattamenti letterari, musicali, teatrali e cinematografici.
“Quel che meno si aspetta accade sempre” (Bram Stoker, dal libro “Dracula”)
Marco Fontana

domenica 25 maggio 2014

Star Wars - Guerre Stellari (25 Maggio 1977)

Chi non conosce Obi-Wan Kenobi, Anakin Skywalker / Dart Fener, Luke Skywalker, Ian Solo? Ne cito solo alcuni, ma la lista sarebbe molto più lunga.
Anche chi, come me, non ama la fantascienza come genere cinematografico, non può non aver mai visto la saga più famosa, redditizia e importante della storia: Guerre Stellari.
Creata da George Lucas, scritta negli anni settanta e concepita fin dall’inizio in tre trilogie.
Il primo film, il quarto capitolo della saga, “Guerre Stellari” uscì al cinema negli Stati Uniti il 25 Maggio 1977 e divenne subito un fenomeno mondiale, seguito a distanza di pochi anni da “L’Impero colpisce ancora” (1980) e “Il ritorno dello Jedi (1983).
Nel 1999 uscirà “Episodio I, la Minaccia Fantasma”, a seguire “Episodio II, l’Attacco dei Cloni” (2002) e “Episodio III, la Vendetta dei Sith” (2005) 
Finora sono state realizzate due delle tre trilogie, ma la terza è in fase di preparazione. Il primo film di quest’ ultima è previsto per il 2015.
Questa saga rimarrà per sempre nella storia cinematografica, vincitrice di numerosissimi premi, oltre ad aver sbancato i botteghini, ha avuto ingenti incassi grazie al merchandising.
Una menzione particolare va fatta per la colonna sonora di John Williams.
“Che la forza sia con te” (Obi-Wan Kenobi)
Marco Fontana

sabato 24 maggio 2014

Apertura del Brooklyn Bridge (24 maggio 1883)

Un enorme ponte d’acciaio, il primo costruito con quel materiale, per molti anni il ponte sospeso più grande del mondo. Il ponte di Brooklyn.
Il 24 Maggio 1883, dopo 13 anni di lavori, il Brooklyn Bridge viene aperto al transito. Collega due Manhattan e Brooklyn, due quartieri della Grande Mela che in quegli anni però erano ancora due città distinte, attraverso l’East River.
La costruzione fu un impresa in cui persero la vita diverse persone, tra cui anche l’ingegnere che lo ha progettato, John Augustus Roebling, ma al termine l’opera era sontuosa. Cinque corsie, oggi diventate sei, per il passaggio di mezzi e persone.
Oggi le corsie esterne e intermedie sono destinate a mezzi a motore, mentre quelle centrali ai pedoni e alla pista ciclabile.
Sempre stracolmo di gente che lo attraversa. Gente che fa footing percorrendo i quasi due km di lunghezza, turisti che scattano fotografie a ripetizione per immortalare lo stupendo skyline dei grattacieli di Manhattan, ciclisti, newyorkesi a passeggio.
Insomma il Brooklyn Bridge è senza dubbio uno dei ponti più famosi del Mondo.
Marco Fontana

venerdì 23 maggio 2014

Addio Giovanni Falcone. La strage di Capaci (23 Maggio 1992)

Ero un bambino e quel sabato pomeriggio ero appena rientrato a casa dopo una passeggiata in corso Buenos Aires con mamma e papà.
Era il 23 Maggio 1992. Appena accesa la tv., erano le 18, l’inconfondibile sigla del Tg1 con la scritta “Edizione straordinaria”, titolo che purtroppo la maggior parte delle volte annuncia brutte notizie.
Anche quella volta fu così.
Sull’autostrada A29, presso lo svincolo di Capaci, a pochi km da Palermo, qualcuno aveva ricreato l’inferno.
400 kg di tritolo per essere sicuri di uccidere di una persona e per essere altrettanto sicuri di mandare un messaggio inequivocabile al mondo: “La Mafia non si tocca”.
L’obiettivo dell’attentato era, come noto, Giovanni Falcone, integerrimo magistrato che con la moglie Francesca Morvillo e la scorta tornavano, come ogni weekend, da Roma.
Oltre al giudice e alla moglie persero la vita anche tre uomini della scorta.
Io ero piccolo, troppo piccolo per conoscere e capire bene l’entità di quello che era accaduto. Nonostante questo, pochi giorni dopo la strage, mi sono rimaste impresse nella mente le parole della moglie di uno degli agenti di scorta uccisi, vedova Schifani, pronunciate durante il funerale. Parole strazianti, di una donna distrutta e piangente che punta il dito contro lo Stato, contro l’Italia, contro la Sicilia, non seguendo il discorso preparato: “Io, Rosaria Costa, vedova dell’agente Vito Schifani, Vito mio, battezzata nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, a nome di tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato…lo Stato…chiedo innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso. Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro, ma certamente non cristiani, sappiate che anche per voi c’è possibilità di perdono: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, però, se avete il coraggio…di cambiare…loro non cambiano…di cambiare, di cambiare, loro non vogliono cambiare loro. Loro non cambiano, loro non cambiano…Di cambiare radicalmente i vostri progetti, progetti mortali che avete.Tornate a essere cristiani. Per questo preghiamo nel nome del Signore che ha detto sulla croce: “Padre perdona loro perché loro non lo sanno quello che fanno”. Pertanto vi chiediamo per la nostra città di Palermo che avete reso questa città sangue, città di sangue. Vi chiediamo per la città di Palermo, Signore, che avete reso città di sangue, troppo sangue, di operare anche voi per la pace, la giustizia, la speranza e l’amore per tutti. Non c’è amore, non ce n’è amore, non c’è amore per niente.”
La Mafia aveva vinto l’ennesima battaglia, due mesi dopo ne vincerà un’altra. Altro esplosivo, altro inferno. L’amico fraterno di Falcone, Paolo Borsellino, morirà in un altro attentato.
Giovanni Falcone ha dedicato la sua vita alla lotta contro Cosa Nostra, sono passati 22 anni da quel sabato pomeriggio, ma ogni 23 maggio fermiamoci un attimo a pensare, a ricordare, che in questo mondo si può essere persone Giuste.
“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” (Giovanni Falcone)
Marco Fontana

giovedì 22 maggio 2014

La Legge 194 (22 Maggio 1978)


Il 22 maggio del 1978, in seguito a referendum popolare, entra in vigore la "legge 194", conosciuta come legge dell'aborto. Con questa legge si garantisce alle donne la possibilità di interrompere, in maniera volontaria e consapevole, la gravidanza entro i primi novanta giorni; garantisce inoltre che, in presenza di gravi malformazioni o patologie del feto che comportino pericolo per la salute psichica e fisica della donna, o in caso di pericolo imminente per la vita della madre, l'interruzione oltre i novanta giorni sia possibile. Tale referendum è stato fortemente voluto dal partito radicale, in un epoca in cui le donne si procuravano gli aborti in scantinati, da sole, senza le cure di un medico, ponendo in pericolo la loro vita. È da sempre una legge molto controversa, che pone di fronte a dubbi morali e di coscienza. Io sono donna, sono medico e credo in Dio. Ma credo anche che questa sia in assoluto una legge da tutelare. Rabbrividisco all'idea che possa venire abrogata, come qualcuno, sembra, vorrebbe. Da sempre, dalla notte dei tempi, le donne abortiscono; abrogando questa legge si tornerebbe semplicemente alla clandestinità. A volte mi chiedo se chi urla che la legge 194 sia da abrogare si sia mai fermato a pensare un attimo. Quanti di voi conoscono l'emozione che si prova a vedere quel test che diventa positivo? A sapere che dentro di te sta crescendo una vita? Quanti di voi sono stati sdraiati davanti a uno specchio a fissarsi la pancia, immaginando che cresca, sognando come sarebbe il viso di quel bimbo nato da un atto d'amore? Solo chi l'ha provato sa di che cosa io stia parlando. E la sofferenza che scaturisce quando, per natura, questo bimbo non vedrà mai la luce, quando ti dicono che è semplicemente morto e che non nascerà mai? Se già questo può diventare un dolore grande, un peso difficile da portare, non voglio nemmeno immaginare il tormento di una donna che decide di porre fine alla vita di suo figlio, un figlio procreato magari da un atto di violenza, oppure che non puoi tenere perchè non sai come sfamarlo, oppure perchè sei troppo giovane e stupida, o perchè sei sola. Ammiro chi in queste situazioni decide di tenerlo, affronta la rabbia, la vergogna, il giudizio sociale; ma capisco chi non ce la fa. E non crediate che sia facile, che si dimentichi. Ho conosciuto una persona straordinaria, che nel 1960 ha abortito in modo illegale. Aveva due figli, un marito operaio e non aveva i soldi per crescere un terzo figlio. Dopo 43 anni, sul punto di morire, ha chiesto ancora una volta perdono a Dio e a quel bimbo mai nato. L'aborto è una scelta dura e sofferta; ma come donna e medico ringrazio chi ha combattuto per questa legge. E come credente so che Dio capisce, perdona e non giudica, a differenza degli uomini. A chi dice che oggi c'è troppa informazione e che non può capitare, rispondo che si sa anche che il fumo uccide, eppure la gente fuma, perchè in fondo pensiamo che queste cose a noi non possano capitare, scordandoci che gli altri, in fondo, siamo noi. E a chi mi chiede se io mai ho abortito o abortirei rispondo che no, non ho mai abortito e penso che non lo potrei mai fare, perchè non so se saprei vivere con questo peso. E a quanti pensano di essere nel giusto vorrei solo ricordare una frase di François Marie Arouet Voltaire "Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee." È questa libertà che distingue un paese libero e democratico da una dittatura, rossa, nera, cristiana, islamica o con quale etichetta più vi aggrada...in fondo quando questa frase non viene continuamente ricordata e messa in atto siamo di fatto in una dittatura. E io voglio vivere in un paese civile e libero! 
Caterina Valcarenghi

mercoledì 21 maggio 2014

La fondazione della FIFA (21 Maggio 1904)


Il 21 maggio 1904 a Parigi fu fondata la Fédération Internationale de Football Association, meglio nota come FIFA.
La FIFA governa il calcio, il calcio a 5 e il beach soccer, occupandosi dell’organizzazione di tutti i principali eventi ad essi collegati, in primis del Campionato Mondiale di Calcio, che come noto, si tiene ogni quattro anni dal 1930.
La prima sede della FIFA fu a Parigi, ma successivamente venne spostata a Zurigo, in Svizzera, dove risiede ancora oggi.
Il primo presidente fu il francese Robert Guerin, dal 1998 è guidata dallo svizzero Joseph Blatter.
Il mondo calcistico è diviso in sei confederazioni: AFC (Asia), CAF (Africa), CONCACAF (America centro-nord), CONMEBOL (America del sud), OFC (Oceania), UEFA (Europa) che supervisionano e organizzano il calcio nei vari continenti, facendo tutte capo alla FIFA.
Il motto della FIFA è: “For the Game. For the World”.
Marco Fontana

martedì 20 maggio 2014

La nascita dei Blue-Jeans (20 Maggio 1873)

Tutti noi abbiamo indossato almeno una volta i jeans, tutti noi li abbiamo nel nostro armadio. È il 20 maggio 1873 e Levis e Davis danno vita al primo vestito denim. Nati ufficialmente come capo povero, oggi sono uno dei capi più diffusi al mondo: comodi, sexy, larghi, stretti, blu, neri, colorati non importa. Tutti conoscono la storia dei jeans, ma pochi sanno che, in realtà, questo capo di abbigliamento nasce in Italia. Stupiti? Dal XV secolo a Chieti (Torino) si produce questo tessuto blu, povero. Ma è a Genova e ai suoi abitanti che se ne deve l'esportazione: blue jeans sembra infatti essere l'inglesizzazione di blue de Genes, ovvero blu di Genova. Una grande invenzione tutta italiana, che ha accompagnato la storia di Italia (eh già nel famoso sbarco dei Mille a Marsala Garibaldi indossava un paio di genovesi, calzoncini blu fatti di quel tessuto che, nel 1873, sarà usato dagli americani). Oggi è il compleanno di un simbolo perchè, che piacciano no, i jeans sono un simbolo. Un simbolo che ha fatto e fa parte quotidianamente della nostra vita perchè, come canta Masini, in fondo "..ti innamorerai forse non di me...(e) sarà forte la paura sganciandosi i blue jeans.." Auguri ai blue jeans! E complimenti a Levis e David che hanno colto l'occasione di trasformare in affare quello che noi italiani abbiamo sempre avuto e non abbiamo saputo valorizzare. In un periodo in cui si parla tanto di fuga dei cervelli e di professionisti che scappano dall'Italia, anche la storia del capo più indossato al mondo ci dovrebbe far riflettere. E questo, purtroppo, lo dico con l'amaro in bocca di una persona che ama il suo paese, ma che lo vede andare in rovina. Buon compleanno ai miei cari jeans che di storie ne hanno viste, e tante ne vedranno.
Caterina Valcarenghi

Muore Colombo, l'Uomo del Nuovo Mondo (20 Maggio 1506)

Cristoforo Colombo. Raramente si ha memoria di una storia, di una vita così importante e allo stesso tempo così controversa ed incerta. Dell’uomo che con la sua scoperta, fortuita, ha cambiato la direzione del mondo aprendolo alla modernità, si conosce veramente poco. O forse no. Tuttavia ciò che c’è di vero tra i mille racconti tramandati di una vita universalmente nota, si aggroviglia in una matassa nodosa insieme a molti dubbi, che indagando assumono la forma di misteri. Partiamo dall’inizio, dalla nascita. Tutti voi conoscete le molte teorie che nei decenni si sono susseguite alimentando il dibattito riguardo il vero luogo che diede i natali al celebre navigatore. Probabilmente è corretto regalare a Genova questa certezza, come la teoria dominante vuole e come in fondo scritti e documenti di indubbia autenticità recitano, ma la mancanza di registri ufficiali non tramortisce le speranze di chi vorrebbe che Cristoforo Colombo fosse nato in realtà sempre in Liguria, ma a Savona o Cogoleto. Altri spunti ci portano a guardare un po’ più in là individuando nel comune di Bettola nel Piacentino o in quello di Cuccaro Monferrato in provincia di Alessandria il reale luogo di nascita del riservato navigatore. Non possiamo certo fermarci ai confini Italiani perché dobbiamo dare credito agli studiosi che vorrebbero Cristóbal Colón nato in Spagna, e perché no, in Portogallo. Un’altra teoria discretamente battuta ci regala un Colombo Greco, isola di Chios e per finire, non sia mai che ce ne dimentichiamo, Corso o Polacco. In fondo lo stesso Colombo lasciò indizi ambigui che non aiutano a diradare la nebbia. Egli scriveva quasi esclusivamente in castigliano, sia nei documenti ufficiali che in quelli privati, con qualche spruzzata di Portoghese di tanto in tanto. Perché? Non esistono del resto suoi scritti in lingua ligure o genovese. Un personaggio di siffatta timidezza non poteva certo limitarsi a regalarci dubbi unicamente al suolo natio. In verità non conosciamo nemmeno il suo vero volto. Dipinti ed opere d’arte in quantità lo raffigurano, ma tutti sono quadri eseguiti dopo la morte del navigatore, realizzati in alcuni casi sulla base di semplici descrizioni. Questo spiega il perché dell'enorme quantità di ritratti che descrivono Colombo in modo poco uniforme, conferendoli una svariata molteplicità di aspetti. Mancando ritratti eseguiti in vita è di fatto complicato stabilire con certezza quali fossero le sue vere caratteristiche fisiche. Proviamoci, basandoci sulle testimonianze più convincenti. Capelli biodi, troppo presto tendenti al brizzolato, chiaro di carnagione, occhi, azzurri, altezza imponente per l’epoca. Se non vi basta, accontentatevi. Perché, se è vero che le Americhe furono certamente scoperte ben prima del nostro Cristoforo, da Vichinghi, Portoghesi, Scandinavi, potremmo proseguire retrodatando di qualche anno, come la tomba del Papa Innocenzo VIII recita, la scoperta del nuovo continente da parte dello stesso Colombo. E per pietà non vogliamo scomodare i segreti dei templari e gli avvistamenti degli Ufo. Perché, nei pittoreschi racconti che riguardano Cristoforo Colombo, il Genovese, anche essi hanno diritto di cittadinanza.
Luca Fontana

lunedì 19 maggio 2014

Nasce Varenne "Il Capitano" (19 Maggio 1995)

Il 19 Maggio 1995 nell'allevamento di Zenzalino, a Copparo in provincia di Ferrara, nasce il cavallo trottatore italiano più famoso e vincente di sempre: Varenne, soprannominato il Capitano.
Chiamato come la via parigina in cui ha sede l’ambasciata italiana, figlio di Waikiki Beach e Ialmaz (per un cavallo da corsa è importante ricordare da chi discende), ha esordito nelle corse a soli tre anni e poco dopo ha iniziato a vincere, senza mai smettere e sorprendendo tutto il mondo per la facilità con cui riusciva a dominare anche le corse più difficili.
Guidato magistralmente dal driver Giampaolo Minnucci si è imposto definitivamente nel panorama ippico mondiale nel 2001, vincendo tutte le prove del Grand Slam del trotto europeo, tra cui il Gran Prix d’ Amerique a Parigi, e, successivamente. Vincendo per distacco la corsa più importante degli Stati Uniti, la Breeders Crown.
Nel 2002, bissando il Grande Slam è stato consacrato trottatore più ricco e veloce della storia ed è stato l’unico cavallo che, prima di ritirarsi, ha vinto il premio di “cavallo dell’anno” in tre paesi diversi: Italia, Francia e Stati Uniti.
Ha chiuso la sua carriera di trottatore il 28 Settembre 2002, ma ha iniziato quella di “riproduttore”, con ottime speranze che da un cavallo del genere possano nascere nuovi talenti e sicuramente siamo già sulla buona strada.
Marco Fontana

domenica 18 maggio 2014

"Dove eravamo rimasti". Morte di Enzo Tortora (18 Maggio 1988)


Il 18 Maggio 1988 moriva, all'età di 59 anni, Enzo Tortora.
Noto conduttore televisivo, giornalista e politico, purtroppo conosciuto da tutti più ancora che per il suo lavoro, svolto sempre in modo esemplare, per il caso di errore giudiziario che lo vide coinvolto nel 1983.
Il 17 Giugno di quel anno venne accusato e imprigionato per associazione a delinquere di stampo camorristico. Accuse sulla base di dichiarazioni di diversi pregiudicati.
Passerà dei mesi in carcere, poi per motivi di salute agli arresti domiciliari, verrà eletto al Parlamento Europee nelle liste dei Radicali, verrà di nuovo processato e infine verrà assolto con formula piena e tornerà persino a fare televisione, ma non sarà più il vero Enzo Tortora.
Tre anni di ingiusto calvario sarebbero pesanti per chiunque, lui combatté psicologicamente e vinse, ma il suo fisico si logorò in maniera irreversibile.
Il 20 Febbraio 1987 Tortora torna in televisione con “Portobello”, il programma che egli stesso aveva lanciato dieci anni prima, ancora oggi considerato come uno dei programmi televisivi più popolari della storia delle televisione italiana.
Questa nuova esperienza durerà poco, abbandonerà per problemi di salute, il cancro aveva avuto la meglio e il 18 Maggio 1988 Enzo Tortora lascerà per sempre questo mondo che gli ha voluto tanto bene, ma che lo ha fatto tanto soffrire.
“Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo "grazie" a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo. L'ho detto, e un'altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo so anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi. Sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta” (Enzo Tortora, durante Portobello il 20 Febbraio 1987)
Marco Fontana

sabato 17 maggio 2014

Prima Giornata Mondiale contro l'Omofobia (17 Maggio 2007)

Dal 17 Maggio 2007, ogni anno in quella data, si festeggia la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Giornara ideata da Louis-Georges Tin, scrittore e attivista francese per i diritti LGBT e promossa da tutta l’Unione Europea. Si è scelta la data del 17 Maggio perché proprio quel giorno, nel 1990, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso dalla lista delle malattie mentali, nella classificazione internazionale delle malattie, l’omofobia.

Vi lascio con questo canto del poeta Roberto Malini, strenuo difensori dei diritti umani, noto in Uganda per le sue battaglia contro le leggi anti-gay.

C’è una nuova legge in Uganda,
approvata dal parlamento
e firmata dal presidente.
È nera come la tomba,
è gialla come la febbre,
è rossa come il sangue.
Ordina alle stelle di spegnersi
e agli uccelli della foresta
di non cantare più.
Impone ai tramonti
di non dipingere più il cielo di rosso,
al sole giallo che sale
sul Ruwenzori
di cambiare colore
e alle notti di non indossare più
la veste nera.
C’è una nuova legge in Uganda,
approvata dal parlamento
e firmata il presidente.
È nera come la tomba,
è gialla come la febbre,
è rossa come il sangue.
È una legge che intima alla vita
di diventare sabbia,
alla speranza di diventare pietra
e all’amore di diventare paura.
“C’è una nuova legge in Uganda”
scrive il tramonto con inchiostro rosso
e la notte ammantata di nero
legge quelle parole agli amanti,
che le ascoltano
e si stringono ancora più forte
perché ogni attimo d’amore ha tutti i colori del mondo.
“È nera come la tomba,
è gialla come la febbre,
è rossa come il sangue”
cantano gli uccelli della foresta,
mentre le stelle,
sempre accese,
li ascoltano.
E il sole giallo sale sul Ruwenzori
e la vita non si perde
nel vento come sabbia
e la speranza non si cristallizza
e l’amore non trema.
Perché nelle notti oscure
e in quelle stellate,
sotto il sole giallo
o nei tramonti rossi come il fuoco,
ogni cosa ha il suo destino
e ogni attimo d’amore

ha tutti i colori del mondo.
Marco Fontana

venerdì 16 maggio 2014

Prima cerimonia degli Oscar (16 Maggio 1929)

Il 16 Maggio 1929, nella Blossom Room dell'Hollywood Roosevelt Hotel di Los Angeles, avvenne la prima premiazione degli Oscar.
La cerimonia degli Oscar oggi è uno scintillio di sfarzo, show, luci e mondanità. Nulla a che vedere con quella prima volta.
All’epoca non si chiamava neppure Oscar, ma Award, il nome noto a tutti ancora oggi verrà dato solo nel 1934.
La celebre statuetta di bronzo rivestito in oro, alta 33 cm, con una base di 13 cm e un peso di 4 kg, rappresenta un cavaliere crociato nudo che conficca uno spadone in una bobina di pellicola.
La lettura dei vincitori di quella prima edizione del 1929 durò solo quattro minuti e non fu certo mediaticamente importante.
Ovviamente anche le categorie che conosciamo oggi non rispecchiano quelle di allora, per esempio il premio di “Miglior film” si suddivideva in miglior produzione e migliore produzione artistica, mentre quello che oggi è semplicemente il premio alla “Miglior Regia” nel 1929 si divideva in regia per la commedia e regia per i film drammatici.
Già in quella prima edizione però, fu assegnato un premio speciale, andò a Charlie Chaplin per aver prodotto “IL Circo”.
L’Oscar è il premio cinematografico più antico, dopo di lui venne introdotto il Leone d’Oro di Venezia nel 1932, ma è anche senza dubbio quello più conosciuto e atteso.
Marco Fontana

giovedì 15 maggio 2014

La battaglia di Calatafimi (15 Maggio 1860)

Il 15 Maggio 1860, poco distante da Calatafimi, in Sicilia, i Cacciatori delle Alpi guidati da Giuseppe Garibaldi si scontrarono con i soldati borbonici del Generale Landi.
I Mille (nome più noto delle truppe garibaldine), affiancati da circa cinquecento volontari siciliani, impegnarono battaglia e vinsero contro l’esercito borbonico, che impegnava più del doppio di soldati.
Nota come la Battaglia di Calatafimi è stato senza dubbio uno degli avvenimenti più salienti e decisivi del Risorgimento Italiano.
Di questa battaglia è famosissima la citazione, molto probabilmente leggendaria: “Nino, qui si fa l’Italia o si muore”, che Garibaldi rivolge al comandante Nino Bixio in procinto di chiamare la ritirata.
In realtà, la battaglia di Calatafimi non ebbe un grosso ruolo storico nelle successive vicende che porteranno all’Unità d’Italia, ma un enorme peso psicologico. Garibaldi dopo la vittoria verrà considerato un condottiero invincibile, da seguire e attirerà molto consenso di volontari pronti a tutto pur di cacciare i borboni dal nostro paese.
Marco Fontana

mercoledì 14 maggio 2014

Il Patto di Varsavia (14 Maggio 1955)

Nato vs Patto di Varsavia
Nel 1949 era stata fondata la NATO, l’Alleanza Atlantica, costituita da Stati Uniti d'America, Canada, Regno Unito, Francia, Scandinavia, Italia e molti Paesi dell'Europa contro la minaccia comunista.
L’Unione Sovietica non poteva restare a lungo immobile e per questo fu sottoscritto, il 14 Maggio 1955, il Patto di Varsavia, elaborato dal allora segretario del Partito Comunista Sovietico Nikita Chruscev.
Il Patto di Varsavia doveva essere un’ alleanza militare trai paesi del blocco sovietico, in contrapposizione proprio alla NATO.
Il nome ufficiale era “Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza”, Patto (o Trattato) di Varsavia è la denominazione nota nei paesi occidentali.
Il patto comprendeva, oltre ovviamente all’Unione Sovietica, Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania, Ungheria e, solo dall’anno successivo, la Germania est.
Questa alleanza forzata durò per 36 anni. Il Patto di Varsavia verrà sciolto nel 1991 a Praga e negli anni successivi, quasi tutti i paesi ex membri, faranno il loro ingresso nella NATO.
Perché ho usato il termine “alleanza forzata”? E’ noto che l’Unione Sovietica la facesse da padrone all’interno e che non esitasse a schiacciare con la forza tentativi di ribellione o di minacce di abbandonare il Patto.
Fino all’avvento di Gorbaciov, a fine anni ottanta, vigeva la “Dottrina Breznev”, che in pratica riteneva necessario l’utilizzo della forza per reprimere idee capitalistiche all’interno dei paesi del Patto.
Le forze militari della NATO e del Patto di Varsavia non sono mai venuto allo scontro “fisico”, ma hanno dato vita alla nota, lunghissima ed estenuante Guerra Fredda.
Marco Fontana

martedì 13 maggio 2014

Legge Basaglia (13 Maggio 1978)

“[…] Nella poca luce che trafigge i vetri opachi 
Me la faccio ancora sotto perché ho paura 
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura 
Puzza di piscio e segatura 
Questa è malattia mentale e non esiste cura […]” 
(da Ti regalerò una rosa, Simone Cristicchi) 
Il 13 Maggio 1978 entra in vigore la famosa legge n.180, più nota come Legge Basaglia. 
Franco Basaglia, psichiatra e neurologo, fu il promotore di questa legge ideata inizialmente dal democristiano Bruno Orsini, che modificò radicalmente il trattamento ospedaliero e sul terrori torio dei malati psichiatrici. 
Questa legge impone la chiusura dei manicomi e regola il trattamento sanitario obbligatorio (tso), creando servizi di igiene mentale pubblici. 
Prima di quel 13 Maggio i pazienti psichiatrici venivano considerati come uno scarto della società, persone pericolose da segregare e tenere distanti dalla gente “normale”. Con la Legge Basaglia le persone volgarmente chiamate “pazzi” diventano malati a tutti gli effetti. Gente da curare e con il diritto di vivere una vita di comunità migliore possibile. 
Con i manicomi scompaiono ovviamente anche tutte le pratiche che in esso venivano adottate quotidianamente, quali sevizie, contenzioni eccessive e durature, lobotomia e molte altre vergognose pratiche considerate indispensabili per “curare” queste persone. 
La Legge Basaglia viene ancora oggi criticata, in quanto troppo permissiva verso persone da considerare socialmente pericolose, che negli strutture ospedaliere e in quelle territoriali, non riescono a ricevere un’assistenza, ma soprattutto un controllo adeguato. 
D’altra parte come ha cantato Cristicchi “… per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura …” 
Marco Fontana

lunedì 12 maggio 2014

Addio Mimi (12 Maggio 1995)

"..ma perchè gli uomini ti uccidono e con gli amici vanno a ridere di te.." Sono 19 anni che la tua voce, così intensa, non canta più. Eppure da 19 anni le tue canzoni accompagnano e descrivono la vita di tante giovani donne che, come te, sono state illuse e disilluse dalla vita e, in particolare, dall'amore. Riuscivi a raccontare con la tua voce quello che noi tutte abbiamo provato; tu non cantavi, tu lanciavi un grido d'aiuto che nessuno ha voluto sentire. Te ne sei andata sola, in silenzio, tu, che per tutta la vita, hai urlato il tuo bisogno d'amore. Te ne sei andata sola e disperata, allontanata da quel mondo patinato da cui le malelingue ti avevano cacciata. Delusa dal tuo amore, quell'Ivano Fossali in cui tu vedevi il mondo, ma che, come spesso accade, forse non meritava quell'amore. Eri bella, eri brava, eri unica…non l'hanno capito, ma soprattutto non l'hai capito. Forse eri semplicemente troppo…troppo bella, troppo brava e facevi paura. E la paura ha generato quella superstizione di "porta sfiga". Tu stessi racconti l'isolamento a cui eri costretta anche da quelle persone che ritenevi amici “La delusione più cocente me la diede Gianni Boncompagni, un amico per l’appunto. Una volta fui ospite a Discoring, lui era il regista. Appena entrai in studio sentii Boncompagni che diceva alla troupe: ragazzi attenti, da adesso può succedere di tutto, salteranno i microfoni, ci sarà un black out”. Chissà forse era solo una spacconata, ma quanto deve averti ferito, quanto avrai pianto. Ciao Mimì, quando sei morta ero troppo piccola per capire quello che dicevi; ora che sono cresciuta capisco. E come me tante persone ascoltano ancora oggi la tua voce e si emozionano perchè si riconoscono in te, capiscono i tuoi testi. Sei morta troppo giovane, sei morta troppo sola, ma la tua voce e la tua storia rimangono. Perchè tutti abbiamo provato quello che tu canti; anche io ho una persona che "è un'incognita ogni sera mia, un'attesa pari a una bugia, troppe volte vorrei dir(gli) no ma poi (lo) vedo e tanta forza non ce l'ho"; come te "piansi anche io la prima volta ferma all'angolo e sconfitta, lui faceva e non capiva perchè stavo ferma e zitta"; e anche io penso che "la gente è strana, prima si odia e poi si ama" e come me tante persone, perchè quando proviamo queste cose pensiamo di essere soli, ma in realtà non siamo mai soli, solo che tu non l'hai capito. Ciao Mimì.
Caterina Valcarenghi

La Signora con la Lanterna. Florence Nightingale (12 Maggio 1820)

12 maggio 1820 nasce la signora con la lanterna.
Florence Nightingale, il suo nome tutto italiano (per onorare la città di Firenze) era destinato a rimanere per sempre nella storia dell'assistenza, della statistica come pure della storia britannica.
Madre di tutti gli infermieri e a detta di qualcuno anche degli statistici.
Fu infatti, la prima ad applicare il metodo scientifico attraverso l'utilizzo della statistica.
Durante la Guerra di Crimea, in cui Inglesi, Francesi e Turchi combatterono contro i Russi, il Governo britannico la nominò sovrintendente del corpo di infermiere degli Ospedali Riuniti inglesi in Turchia. L’ospedale di Scutari aveva migliaia di letti affollati in 6 chilometri di corridoi lunghi e sporchi: era infestato da topi, non c’era acqua ed i bagni intasati traboccavano nelle corsie. Nightingale vi arrivò con 38 infermiere, di cui solo 12 sarebbero sopravvissute.
Lei per prima ebbe l'intuizione di proporre un'organizzazione degli ospedali da campo. Così nacque la prima teoria di nursing incentrata sul concetto di ambiente, fattore principale nello sviluppo di malattie.
Nightingale individuò cinque requisiti essenziali che un ambiente deve possedere per essere salubre: aria pulita, acqua pura, sistema fognario efficiente, pulizia, luce; aggiungendo anche requisiti come silenzio, calore e dieta, non essenziali, ma positivi.
Ella dimostrò che l’alto tasso di mortalità per malattie tra i soldati (42%) era correlato all’inadeguatezza dell’assistenza e, nonostante gli ostacoli frapposti dagli ufficiali medici, che non accettavano questa teoria, potendo contare sui fondi ottenuti da donazioni private, con grande determinazione riuscì a dotare il Barrack Hospital di Scutari di efficienti servizi igienico-assistenziali e di idonee infrastrutture. Il tasso di mortalità scese al 2%.
Il grafico cosiddetto “dei cunei”, realizzato da Nightingale per spiegare come durante la guerra di Crimea i suoi interventi assistenziali avessero sensibilmente ridotto la mortalità per malattie tra i soldati inglesi, è un capolavoro di statistica rappresentativa e, nello stesso tempo può essere considerato uno dei primi esempi di applicazioni assistenziali basate sull’evidenza scientifica.
Il 29 novembre 1855, una manifestazione di riconoscenza per il suo lavoro sfociò nella costituzione del Nightingale Fund per la formazione delle infermiere, con una marea di generose donazioni. Nel 1859 Nightingale aveva 45 000 sterline a disposizione che le permisero di istituire la Nightingale Training School presso il St. Thomas' Hospital di Londra il 9 luglio 1860 (oggi è la Florence Nightingale School of Nursing and Midwifery e fa parte di King's College London). Le origini della scuola sono strettamente legate con l'istituzione ospedaliera, differentemente da quella medica, svolta nell'università. Le prime infermiere diplomate iniziarono a lavorare il 16 maggio 1865 alla infermeria della workhouse di Liverpool e nel 1869 aprì con Elizabeth Blackwell il Women's Medical College.
Nel 1860, Nightingale scrisse e pubblicò Notes on Nursing, ancora oggi considerato la pietra miliare della professione infermieristica.Si tratta di un libretto di sole136 pagine ma tanto ricche da essere la base del curriculum delle scuole per infermieri.
Per il resto della sua vita, la signora con la lanterna promosse l'istituzione e lo sviluppo della professione di infermiere nella sua forma moderna. La professione infermieristica, fino ad allora piuttosto mal considerata, guadagnò di status: già nel 1882 le sue infermiere avevano una presenza crescente e influente nella professione, occupando posizioni nei principali ospedali di Londra, della Gran Bretagna e dell'Australia. Inoltre, l'opera di Nightingale ispirò il corpo volontario della United States Sanitary Commission nella guerra civile americana ed ella stessa formò Linda Richards, la prima infermiera qualificata degli Stati Uniti, pioniera della professione nel suo paese e in Giappone.
Nel 1858 divenne la prima donna membro della Royal Statistical Society e più tardi divenne membro onorario della American Statistical Association.
Nella Basilica di Santa Croce a Firenze c'è un monumento con la sua statua. A Istanbul è stata trasformata in museo la torre nord della caserma Selimiye e una placca bronzea la ricorda alla base del Memoriale di Crimea nel cimitero Haydarpaşa. A Londra si trovano una sua statua (a Waterloo Place, Westminster) e il Florence Nightingale Museum presso il St Thomas's Hospital; un altro museo si trova nella casa di famiglia della sorella (Claydon House, Buckinghamshire, ora del National Trust). La sua voce fu registrata nel 1890 ed è conservata nell'archivio sonoro della British Library. 
In sintesi Nightingale cercò di dimostrare scientificamente che il Nursing qualificato poteva salvare vite umane. Oggi è Il suo compleanno celebrato come International CFS Awareness Day e International Nurses Day e la chiesa anglicana ne venera la memoria. 
Auguri Signora dalla lanterna,auguri a tutti gli infermieri del mondo.
Mimma Sternativo

domenica 11 maggio 2014

Addio Bob Marley (11 Maggio 1981)


Tornando in Giamaica dalla Germania, le condizioni cliniche di Bob Marley, malato di melanoma in fase avanzata, peggiorarono notevolmente e il suo volo fu deviato in direzione Miami, dove venne ricoverato e morì l’11 Maggio 1981.
Invece di scrivere ho preferito ricordarlo con questo video del suo forse più celebre pezzo: No Woman, No Cry, cantato nello stadio di San Siro davanti a 100000 persone il 27 Giugno 1980.
Marco Fontana

sabato 10 maggio 2014

Il misterioso volo di Rudolf Hess (10 maggio 1941)

Il 10 Maggio 1941 un aereo Messersch 110 sorvola il villaggio di Eaglesham, nel Lanarkshire in Scozia, poco distante dal castello di Dungavel House, residenza del Duca di Hamilton.
Ad un certo punto il pilota si lancia col paracadute.
Era Rudolf Hess, il vice di Hitler, soprannominato il suo “delfino”. Uno degli uomini più influenti della Germania nazista.
Appena arrivato a terra viene preso in custodia dall’esercito britannico ed imprigionato. Resterà in carcere fino alla morte, avvenuta in circostante misteriose nel 1987.
Una domanda sorge spontanea pensando alla missione suicida di Hess quel 10 maggio 1941. Perché?
Cosa pensava di ottenere paracadutandosi solo, in mano ai nemici? Lo ha mandato qualcuno? Ha fatto tutto di testa sua?
Queste domande ancora oggi e probabilmente per sempre resteranno senza risposta.
La versione ufficiale brittanica parla di Hess come di un pazzo, in crisi, messo da parte dal partito (effettivamente Hess, seppur vice del Fuhrer, non aveva preso parte a molte delle decisioni sconvolgenti del regime) che all’insaputa di Hitler voleva proporre al Duca di Hamilton (personaggio incline al dialogo con il Terzo Reich) un utopistico piano di pace.
Una versione che vede Hess autore di un iniziativa individuale e quindi traditore del popolo tedesco.
Una seconda ipotesi è che sia stato Hitler stesso ad inviare il suo Delfino con delle proposte di trattativa che sarebbero state considerate inaccettabili da Churchill e dal governo di Londra e solo a quel punto, la missione di Hess fu fatta apparire come un iniziativa individuale, in modo da permettergli una pena più clemente in un eventuale processo. Effettivamente al successivo processo di Norimberga, fu uno dei pochi gerarchi che non venne giustiziato.
Quella del volo di Hess è una storia che pochi conoscono e di cui nessuno sa la verità, tranne lui, che vivrà per molti anni con nome di “prigioniero n.7” nel carcere di Spandau.

Marco Fontana

venerdì 9 maggio 2014

Addio Peppino Impastato (9 Maggio 1978)

Peppino Impastato
Il 9 Maggio del 1978 per Peppino Impastato doveva essere un giorno come tanti, vissuto in prima linea, contro la mafia. Come sempre. In serata si sarebbe dovuto incontrare con i soliti amici, compagni di un comune impegno politico. Peppino non arriva e gli amici, non vedendolo, iniziano a cercarlo. A casa non sanno niente di lui, Peppino sembra introvabile. Passa la notte, deve essere accaduto qualcosa. E’ così. Peppino Impastato è stato ucciso, è saltato in aria sopra i binari della ferrovia, dilaniato dal tritolo.
In quello stesso giorno viene scoperto in Via Caetani, a Roma, il cadavere di Aldo Moro.
L'incredibile clamore di quella vicenda che da settimane teneva in scacco l'Italia intera, oscura completamente il valore di quell’altra morte, quella di Peppino, quella di un ragazzo di trent’anni che ebbe il coraggio di lottare contro la mafia, contro parte della sua stessa famiglia, nel suo paese, Cinisi, nella sua terra, la Sicilia.
Peppino Impastato aveva coraggio. Molto. E per questo coraggio quel giorno morì. Cinisi, era un piccolo luogo in cui la mafia era di casa, un luogo in cui la gente si inchinava al passaggio del boss di cui era saggio non pronunciare nemmeno il nome.
Quel nome Peppino lo pronunciò, decine, centinaia di volte. Dalla radio, dalla strada. Tano Badalamenti, uno dei capi indiscussi di Cosa Nostra, la cui casa sorgeva cento passi esatti da quella di Peppino.
Decine centinaia di volte, pronunciò quel nome, sprezzante del pericolo. Troppe. La risposta non si fece attendere oltre, il quella tremenda Primavera del 1978. E così Peppino mori, avvolto dall’indifferenza.
Non bastò. Un ultimo sfregio per Peppino era in agguato.
Tutti conoscevano il mandante, in molti, troppi, sembrarono non accorgersene. Anche lo Stato. Le indagini presero immediatamente un’altra direzione. Probabile suicidio oppure un incidente avvenuto durante un tentativo di atto terroristico. Giusto, quel giovane deve per forza essere morto saltando in aria mentre preparava un attentato. Si indagò quindi negli ambienti di Peppino, si perquisirono le case dei familiari e dei compagni, piuttosto che andare dove sarebbe stato doveroso andare. L’ultimo sfregio, appunto, contro il giovane che aveva osato sfidare la mafia.
Il tempo ha reso giustizia a Peppino. Tardi, forse, ma ha riparato quest’ultima ingiustizia. Adesso tutti ricordano Peppino Impastato con affetto e con ammirazione per quella grande forza e quella immensa tensione morale che ha sempre dimostrato nella sua seppur breve vita. Un esempio che, più di ogni altro, ha rappresentato un volano per le nuove generazioni in quella terra, la Sicilia, verso un percorso di riscossa che da allora è cominciato a piccoli grandi passi. Più di cento. 
Luca Fontana

giovedì 8 maggio 2014

La fondazione della Paramount Pictures (8 Maggio 1912)

102 anni fa, l’8 Maggio 1912, l'ungherese Adolph Zukor fondò la Paramount Pictures Corporation che con la Warner Bros si divide il quasi assoluto monopolio del mercato cinematografico mondiale.
Il primo nome fu Famous Player Film Corp e il primo film prodotto “Queen Elisabeth” con Sarah Bernhardt, che in realtà fu prodotto prima della fondazione della Paramount e fu proprio la scintilla che convinse Zukor ha lanciarsi intensamente nella produzione cinematografica.
Negli anni successivi la storia della Paramount si intreccerà con quella di altre case cinematografiche e cambierà il nome in quello noto ancora oggi.
La sede si sposterà da New York a Los Angeles, nel distretto di Hollywood.
I primi attori che lavorarono per l’azienda furono Mary Pickford, Rodolfo Valentino, Gloria Swanson e Clara Bow e nel 1928 arrivò il primo premio Oscar come miglior film, con il film d'aviazione Ali di William A. Wellman. 
La montagna del logo è verosimilmente ispirata alla cima peruviana del Artesonraju.
Il miglior incasso di sempre da parte della Paramount Pictures è stato grazie a “Titanic”, nel 1997, con un guadagno di 600.788.188$
Marco Fontana

mercoledì 7 maggio 2014

Chanel N°5 (7 Maggio 1921)

Marylin Monroe diceva "la notte indosso solo una goccia di N°5".
Chanel N°5, il profumo più famoso del mondo. La fragranza più utilizzata dal gentil sesso, in Francia si stima che sette donne su dieci lo utilizzino quotidianamente.
Fu voluto da Coco Chanel, basato su aroma di muschio e gelsomino, che per l'epoca su una donna erano quasi da considerarsi "scostumati", venne lanciato sul mercato il 7 Maggio 1921 con nome di Chanel (dall'ideatore) e N°5 verosimilmente perchè Coco la scelse alla quinta boccetta di prova.
Il profumo ottenne subito un enorme successo e fu prodotto immediatamente su scala industriale.
Dal dopo guerra Chanel N°5 è diventato uno status symbol pubblicizzato da importantissimi testimonial come Marylin Monroe, Catherine Deneuve e Nicole Kidman.
Per decine di anni è stato il profumo più venduto in Francia, prima di perdere il suo primato nel 2011, superato da J'adore di Parfums Christian Dior, ma probabilmente negli amanti del profumo Chanel N°5 resta sempre il numero uno.
Marco Fontana

martedì 6 maggio 2014

Nasce Robespierre l'Incorruttibile (6 Maggio 1758)

"Tutto quello che è necessario è che i vescovi rinuncino al lusso, che è offesa all'umiltà cristiana; che lascino le loro carrozze, che lascino i loro cavalli; se necessario, che vendano un quarto delle proprietà della Chiesa e diano ai poveri"
Chi ha pronunciato questa parole, che per molti sono tanto vere anche oggi?
Se fosse ancora vivo oggi compirebbe 256 anni.
Era francese.
Gli indizi non bastano? Quest ultimo chiarirà tutto. Ha perso la testa.
Chiaramente parlo di Maximilien-François-Marie-Isidore de Robespierre, nato il 6 Maggio 1758.
Soprannominato "Incorruttibile" fu un politico, avvocato, ma soprattutto rivoluzionario, sicuramente il più famoso personaggio della Rivoluzione Francese. Per molti un estremista e un dittatore, per altri un idealista "illuminato", pronto a morire per la causa.
Robespierre fu sicuramente un personaggio controverso che guidò il Comitato di Salute Pubblica nel "Periodo del Terrore" istaurato durante la Rivoluzione Francese e si macchiò la coscienza di numerose vittime.
Come capita spesso a questo tipo di persone passò dal successo alla polvere.
Venne incarcerato e giustiziato a morte alla ghigliottina.
A seconda dei punti di vista si può valutare se fu o no un personaggio positivo, dalla frase con cui ho iniziato l'articolo si evince chiaramente che Robespierre sarebbe potuto essere un ottimo politico anche al giorno d'oggi.
Marco Fontana

lunedì 5 maggio 2014

IL "5 Maggio" del Manzoni (5 Maggio 1821)

Per ricorda la morte di Napoleone Bonaparte avvenuta il 5 Maggio 1821 preferisco parlare attraverso i versi della famossima ode di Alessandro Manzoni "5 Maggio".
Essendo molto lunga ho deciso di scegliere alcune parti della composizione che ritengo caratterizzino al meglio il l'Imperatore francese e Re d'Italia.

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro, stette la spoglia immemore orba di tanto spiro, così percossa, attonita la terra al nunzio sta, muta pensando all’ultima ora dell’uom fatale.

Manzoni ci raffigura Napoleone morto, immobile dopo l'ultimo respiro, senza più anima lo paragona alla gente nel mondo che, saputa la notizia della sua morte, rimane incredula e senza parole pensando ai suoi ultimi istanti di vita.

Dall’Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno, di quel securo il fulmine tenea dietro al baleno; scoppiò da Scilla al Tanai, dall’uno all’altro mar. 
Fu vera gloria? Ai posteri
l’ardua sentenza.

Il poeta nomina le Alpi (montagne Italiane), le Piramidi (simbolo dell'Egitto), il Manzanarre (fiume spagnolo che attraversa Madrid), il Reno (fiume tedesco), Scilla (luogo della Calabria) e il Tanai (l'odierno fiume Don in Russia) per indicare le imprese di Napoleone che lo resero famoso in tutta Europa. Manzoni si domanda poi se la sua fu una gloria reale e rimanda la decisione ai posteri.

tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull’altar.

Secondo Manzoni il Bonaparte provò di tutto nella vita. La gloria immensa dopo grossi pericoli, la fuga, la vittoria, fu Imperatore e Re, ma subì anche il pesante esilio. Napoleone venne sconfitto due volte (a Lipsia e Waterloo) e due volte tornò sul trono.
Una delle poesie più belle da studiare a scuola, che ancora oggi ricordo quasi tutta a memoria.
Un capovaloro degno di ricordare la morte di uno dei più grandi personaggi della storia.
Marco Fontana

domenica 4 maggio 2014

La tragedia di Superga (4 Maggio 1949)

Alle 17.03 del 4 Maggio 1949 un incidente aereo si porto via la leggendaria squadra del Grande Torino di Valentino Mazzola.
Il Fiat G.212 della compagnia aerea ALI siglato I-ELCE si schiantò sulla collina dietro la Basilica di Superga alle porte di Torino. Non ci fu scampo per le 31 vittime.
Il Grande Torino non esisteva più e con lui la quasi totalità della formazione della nazionale italiana.
Attualmente i resti dell'aereo, tra cui un'elica, uno pneumatico e pezzi sparsi della fusoliera, ma anche le valigie di Mazzola e di altri giocatori sono conservate in un museo di Grugliasco alle porte di Torino. 
Il Museo del Grande Torino e della Leggenda Granata, ospitato nella prestigiosa Villa Claretta Assandri di Grugliasco, è stato inaugurato il 4 maggio 2008, anniversario della tragedia.
Quel 4 Maggio con la tragedia di Superga finì la leggenda del Grande Torino, che rimarrà comunque sempre nel Mito.
Marco Fontana

sabato 3 maggio 2014

Iron Lady Primo Ministro Britannico (3 Maggio 1979)

Il 3 Maggio 1979 Margaret Hilda Roberts Thatcher, nota a tutti semplicemente come Margaret Thatcher è stata nominata Primo Ministro del Regno Unito.
Il suo mandato iniziò il giorno successivo e durò per ben 11 anni, fino al novembre 1990.
Soprannominata Iron Lady (Lady di ferro) diede vita ad una e propria era nella politica britannica. Il periodo del suo mandato infatti verrà chiamato “era thatcheriana” in cui fuse il conservatorismo del suo partito con il liberismo.
Nei suoi tre mandati da Primo Ministro s'impegnò per rovesciare il declino economico del Regno Unito. Lo fece senza guardare in faccia nessuno, creando forte malcontento nelle fasce più povere del paese.
La Thatcher gestì in prima persona la Guerra delle Falkland, con la controversia amicizia con il dittatore cileno Pinochet.
Represse duramente le manifestazioni e gli scioperi dei minatori e di molti altri lavoratori, si impegnò invano per spingere il governo del Sudafrica a terminare l'apartheid, fu molto vicina alla politica verso l’Unione Sovietica del Presidente americano Reagan e partecipò al bombardamento statunitense sulla Libia del 1986, fornendo all'alleato storico basi aeree a terra e portaerei.
Insomma un personaggio amato da molti, specie nel suo partito e nel suo paese, ma odiato da altri. Una donna senza mezzi termini, che nel bene o nel male ha segnato la storia del secolo scorso.
“Essere potenti è come essere una donna. Se hai bisogno di dimostrarlo vuol dire che non lo sei.” (Margaret Thatcher)
Marco Fontana

venerdì 2 maggio 2014

Il primo avvistamento di Nessie (2 Maggio 1933)

Foto falsa dell'avvistamento di Nessie
“Cos'è la storia, dopo tutto? La storia sono fatti che finiscono col diventare leggenda; le leggende sono bugie che finiscono col diventare storia.” (Jean Cocteau)
Quale leggenda è diventata così famosa e popolare da aver creato business, turismo e da essere nota a tutti in tutto il mondo?
Quella del mostro del lago scozzese di Loch Ness, chiamato anche Nessie.
La prima apparizione risale al 2 Maggio 1933, quando l’Inverness Courier, pubblicò che era stato avvistato uno strano animale nel lago: i coniugi MacKay avevano scorto due strane gobbe emergere dall'acqua.
In realtà altri avvistamenti, seppur non testimoniati, risalgono a ben prima, addirittura al lontano 565.
In seguito a quel 2 Maggio avverranno numerosissime altre apparizioni, alcuni accompagnate anche da prove fotografiche, che però verranno sempre dimostrate false e costruite ad arte.
Gli ultimi avvistamenti riportati dai mass media risalgono agli anni ottanta, ma ancora negli ultimi tempi qualcuno afferma di aver visto Nessie nuotare nel lago, cercando le tracce con metodi molto moderni come per esempio Google Earth.
Nessie non è mai esistita ed è sempre stata frutto di fantasia e racconti davanti al fuoco? Forse.
Nel lago di Loch Ness c’è davvero qualche essere animato non ben identificato che vive da molto tempo? Chissà.
Una cosa è certa. La gente si reca sulle rive di quel lago con la speranza di vedere “qualcosa”, che forse esiste e forse no, ma è uno di quei casi in cui la leggenda è diventata storia.
Marco Fontana

giovedì 1 maggio 2014

L'inaugurazione dell'Empire State Building (1 Maggio 1931)

La Grande Mela è stupenda. Vista dall’alto ancora di più. Da 381 metri di altezza ti manca il respiro.
Dal 102° piano dell’Empire State Building il mondo sembra magico oggi, chissà cosa pensarono i primi ad arrivarci in cima l’1 Maggio 1931 quando questo celebre grattacielo venne inaugurato.
Progettato in stile Art Deco e costruito in poco più di un anno per poter togliere al Chrysler Building il titolo di edificio più alto del mondo e conservare questo primato per 42 anni, fino all’inaugurazione delle Torri Gemelle del World Trade Center e riprendendoselo purtroppo nel 2001, in seguito agli attentati dell’11 Settembre. Da poco spodestato dalla Freedom Tower di cui ho recentemente parlato, l’Empire State Building non è il più alto, ma sicuramente il più famoso e frequentato.
Situato nel quartiere Midtown del distretto di Manhattan, all'angolo tra la Fifth Avenue e la West 34th Street è ancora oggi la meta preferita per migliaia di turisti che tutti i giorni si affollano in attesa di una delle ascensori che, in pochi secondi a dispetto dei metri da percorrere, li portano ad un osservatorio per godere di uno degli skyline migliori al mondo.
La cima del grattacielo è illuminata, spesso con colori che indicano le diverse ricorrenze. Per esempio durante il Columbus Day il tetto diventa un grosso tricolore italiano.
Come detto dall’osservatorio il panorama è mozzafiato, nelle giornate di bel tempo si può osservare vedere il New Jersey, il Connecticut, la Pennsylvania e il Massachusetts.
Questo edificio è stato spesso in scene epiche di famosissime pellicole cinematografiche. La più nota quella in “King Kong”, in cui il gorilla scala l’Empire per poi venire ucciso dal fuoco degli aerei mentre è proprio sulla cima.
Marco Fontana