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giovedì 27 marzo 2014

Le Cinque Giornate di Milano (18-22 Marzo 1848)

Dipinto delle Cinque Giornate di Milano
La gente che, come me, abita nella zona 4 di Milano e prende il tram 27 per arrivare in Duomo, attraversa Corso XXII Marzo e arriva in Piazza V Giornate. Oggi per me, come per altri milanesi, XXII Marzo e 5 Giornate rappresentano rispettivamente una piazza e un corso pieno di negozi, dove fare spese e un aperitivo al Globe. Non credo che qualcuno si fermi a pensare all'importanza di queste date che, eppure hanno cambiato la nostra storia. Era gennaio 1848 e Milano era la capitale del regno Lombardo-Veneto, facente parte del regno Austriaco. I milanesi, stufi della repressione austriaca, iniziarono a boicottare il proprio governo centrale rifiutandosi di fumare (cambia la storia ma i vizi sembrano non cambiare mai e, come oggi, anche allora per far cassa si tassavano i vizi); la controffensiva austriaca si manifestò con i soldati che fumavano in strada e obbligavano i passanti a fare altrettanto, morirono anche alcuni milanesi ed erano state gettate le basi per una rivolta che porterà alla prima guerra d'indipendenza e quindi, alla fine, alla nascita dell'Italia. Ma procediamo con ordine: il 17/3/1848 un'insurrezione popolare viennese portò alle dimissioni di Metternich; i milanesi, forse consapevoli dell'inizio della debolezza dell'oppressore, decisero perciò di organizzare una manifestazione in piazza mercanti, ma la pacifica manifestazione divenne ben presto una rivolta che costrinse Radetzky (il federmaresciallo austriaco, governatore di Milano) a rinchiudersi con i suoi 8000 uomini nel perimetro del Castello Sforzesco, mentre in tutta la città la gente iniziava a riversarsi nelle strade. Mentre Radetzky organizzava la controffensiva austriaca, facendo arrivare circa 15000 soldati austriaci per circondare la cittá, i capi rivoltosi si nascondevano in una casa in Via Monte Napoleone e tutta la cittá partecipò erigendo barricate, costruendo mongolfiere per permettere ai messaggi di viaggiare da una parte all'altra della città, combattendo strenuamente per cacciare lo straniero. Il 20/3/1848 Luigi Torelli e Scipione Bagaggia posero il tricolore sulla guglia della Madonnina; lo stesso giorno venne fondato il consiglio di guerra. In data 22/3/1848 i milanesi passarono Porta Tosa (da allora Porta Vittoria) stringendosi intorno al nemico austriaco, che nel frattempo era venuto a conoscenza che le truppe di Carlo Alberto, Re di Sardegna, si stavano muovendo. Sentendosi ormai circondato, il federmaresciallo austriaco decise di ritirarsi, consegnando Milano ai milanesi. Era il 22/3/1848, la quinta giornata…i milanesi avevano vinto e il giorno dopo iniziò la prima guerra d'indipendenza italiana. Questa pagina emozionante della nostra storia, raccontata solo per brevi capi, mostra, concedetemelo, l'ironia fine del destino e della storia. Se dalla Lombardia (e da Milano in particolar modo) nacque il movimento che porterà a fare dell'Italia un unico stato, è sempre da qui che, anni dopo, nascerà un movimento che scenderà nelle piazze chiedendo a gran voce che quest'Italia sia spezzata in due e non importa come la pensiate sul primo o sul secondo movimento, non potrete fare in modo di riflettere su questa contraddizione e sorridere. Domani,se come me prenderete il tram, passando da Corso XXII Marzo e arrivando in Piazza 5 Giornate fermatevi un attimo a pensare al perchè è stato dedicato un corso a una data e una piazza a un numero…e poi vedete voi, in base alla vostra "fede politica" (rispettabile qualunque essa sia) se benedire o maledire quelle 5 giornate di Milano.
Caterina Valcarenghi

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