A sostegno di questa Dichiarazione, affidandoci fermamente alla protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente ci impegniamo con le nostre vite, le nostre fortune ed il nostro sacro onore." (da “Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America)
La sera del 4 Luglio 1776 Thomas Jefferson e altri 55 firmatari di tutte le 13 colonie della costa atlantica americana firmarono la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America dichiarando la loro totale indipendenza dalla Gran Bretagna.
Il 4 Luglio, da allora, è giorno di festa nazionale, giorno dell’Indipendenza.
La Dichiarazione fu scritta, su carta di canapa nella sala congressi di Philadelphia, dalla cosiddetta Commissione dei Cinque (Jefferson, Adams, Franklin, Livingston e Sherman) e firmata dai 55 Padri Fondatori.
Non bisogna confondere la Dichiarazione d’Indipendenza con la Costituzione, che verrà redatta in seguito. L’obiettivo era di dare forza alla rivoluzione già in corso (che terminerà 7 anni dopo), incoraggiando l’aiuto di potenze europee rivali della Gran Bretagna, come per esempio la Francia.
La prima parte della Dichiarazione parla di diritti dell’uomo e legittima la rivoluzione, la seconda parte accusa apertamente Re Giorgio III d’Inghilterra e la terza ed ultima parte è la vera e propria dichiarazione d’indipendenza.
L’originale della Dichiarazione d’Indipendenza è esposto a Washington, nei National Archives. Ormai quasi illeggibile, ma scolpita nei cuori di ogni Americano.
Marco Fontana
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