Il 16 Luglio 1950 a Rio de Janeiro avvenne l’imponderabile. Il “Maracanazo”.
Jules Rimet, fondatore del moderno Campionato Mondiale di calcio disse a proposito: “Era tutto previsto, tranne la vittoria dell’Uruguay”.
Quando nel 1946 l’organizzazione del futuro Mondiale fu assegnata al Brasile, un intero paese si vedeva già Campione del Mondo. Quel titolo, sfuggito di mano nelle edizioni precedenti, stavolta non poteva scappare.
Una squadra forte che poteva contare sul caloroso apporto di un intero popolo. Era fatta.
Flavio Costa, commissario tecnico della nazionale brasiliana doveva solo mettere in campo 11 giocatori poi ci avrebbero pensato loro. Barbosa, Friaca, Zizinho, Jair, Chico, Ademir, solo alcuni nomi delle stelle che componevano la Selecao.
All’epoca il Mondiale era organizzato in maniera differente. Due gironi, uno iniziale e uno finale al termine del quale chi era avanti in classifica poteva alzare la Coppa del Mondo.
Il Brasile dominò tutte le partite presentandosi all’ultima in testa alla classifica e con una marea di reti segnate. Dietro di lui si stagliava l’Uruguay, avversario proprio nell’ultimo incontro.
Gli uruguagi dovevano essere vittime sacrificali, nettamente inferiori di organico e contro tutto il Maracana, tempio del calcio brasiliano, ma aritmeticamente ancora in corsa per il titolo, ci cedettero fino alla fine.
Tutto il Brasile si considerava già campione prima ancora di scendere in campo.
Alle ore 15 del 16 Luglio ci fu il fischio d’inizio. Novanta minuti separavano la Selecao dalla gloria, spinti da quasi 200000 tifosi allo stadio e diversi milioni fuori, il Brasile andò in vantaggio ad inizio ripresa con Friaca. Giubilo. E’ fatta, siamo Campeon.
L’Uruguay doveva segnare due gol perché il pareggio avrebbe comunque consegnato la Coppa al Brasile.
I due gol arrivarono.
Silenzio sul Maracana. Al fischio finale Uruguay Campione del Mondo in casa del Brasile e un intero popolo caduto nello sconforto e nella disperazione.
Decine di tifosi colti da malore, diversi suicidi, cambiato il programma di premiazione. Un vero e proprio dramma. La nazionale brasiliana dopo la bruciante sconfitta cambiò la propria maglia, non più bianca, ma sarebbe diventata verdeoro.
64 anni dopo la Selecao avrà la possibilità di riscatto davanti al proprio popolo, ma i panzer tedeschi hanno detto no.
Dopo il Maracanazo, proprio pochi giorni fa, i Verdeoro verranno sconfitti con l’umiliante risultato di 7-1 nella semifinale del Mondiale appena conclusosi, stavolta nella storia, probabilmente, resterà il nome di Mineirazo.
Marco Fontana
Nessun commento:
Posta un commento