“Travail, Famille, Patrie” (Lavoro, Famiglia, Patria) questo era il motto della Francia di Vichy che nacque ufficialmente il 10 Luglio 1940.
Per più di quattro anni la Francia era divisa in due. Una zona occupata dai Nazisti e l’altra falsamente libera dai Nazisti.
Dopo l’occupazione tedesca del paese avvenuta in Giugno, con la caduta della Linea Maginot, il governo francese iniziò a trattare l’armistizio. Fu il Presidente del Consiglio eletto il 16 Giugno, Philippe Petain, che trattò con il Reich, che propose una sorta di burletta, accettata dal Presidente e votata, con molte polemiche e diverse irregolarità dal Parlamento.
La Francia veniva tagliata in due. La parte settentrionale occupata direttamente dai Nazisti, quella meridionale, ad eccetto della zona di Mentone che venne ceduta all’Italia, sotto il potere di un governo fantoccio, satellite del Terzo Reich: la Francia di Vichy.
Annessa a questo nuovo “Stato” c’erano anche alcune colonie storiche dell’impero francese.
Uno Stato con una Costituzione scritta, ma mai promulgata, in cui Petain instaurò in breve tempo un vero e proprio regime appoggiato da fascisti, nazionalisti, monarchici e di stampo fortemente antisemita che dopo pochi mesi ufficializzerà una collaborazione con Hitler in seguito ad una stretta di mano tra il Fuhrer e Petain.
Il Regime di Vichy imperverserà in Francia fino al 1944 , quando, dopo lo sbarco in Normandia, la Francia verrà liberata e tornerà ad essere un unico Stato sotto la guida di Charles De Gaulle con un Governo provvisorio della Repubblica Francese.
Marco Fontana
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