Il 7 luglio 1881 esce la prima edizione del romanzo intitolato "Le avventure di Pinocchio". Sarà un successo planetario. Racconta la storia di un burattino di legno che voleva diventare un bambino vero. Ed, essendo una favola, alla fine, tra mille peripezie, ci riesce. Ma perchè questa fiaba per bambini, dopo 133 anni, continua a riscuotere tutto questo successo? Me lo chiedo da quando ho memoria; tra tutte le favole che ho letto, sicuramente Pinocchio non è mai stata la mia fiaba preferita. Io preferivo le favole con le principesse, perchè, come tutte le bambine, anche io mi sentivo una principessa. Poi cresci e capisci che i rospi, anche se li baci, restano rospi e inizi un po' a detestare quelle favole perchè non ti rispecchiano più. Ed è stato allora che ho iniziato a capire dov'è nascosta la forza del racconto di quel burattino che da 133 anni affascina i grandi molto più dei piccini. Perchè quando cresci capisci che Pinocchio sei tu: tutti noi abbiamo un desiderio, vogliamo diventare un medico, un avvocato, un infermiere, un attore; nessuno di noi nasce quello che, solo con la volontà, è destinato a diventare. E come Pinocchio, anche noi, per realizzare il nostro sogno, o almeno il nostro destino, spesso rischiamo di perderci, seguendo il gatto e la volpe, Lucignolo o Mangiafuoco. Proprio come Pinocchio anche noi spesso mentiamo, a noi stessi, agli altri, per darci giustificazioni, perchè diventare quello che vogliamo, quello che siamo destinati ad essere, non è facile. Ma alla fine, ascoltando la propria coscienza, circondati dall'amore di chi, nonostante tutto, c'è sempre, se non ci arrendiamo anche noi diventiamo quello che decidiamo di essere. È in tutto questo che è nascosta la magia di Pinocchio. Quindi auguri piccolo burattino...con le tue scarpe di zuppa e panbagnato...come dice una canzone...come mi cantava quella persona che mi ha portato nel paese dei balocchi fingendo un amore mai esistito.
Caterina Valcarenghi
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