Quando Marco, circa una settimana fa, mi ha comunicato che avrei dovuto scrivere sulla nascita di Mafalda, avvenuta il 29 Settembre 1964, mi sono domandata cosa mai avrei potuto scrivere riguardo una bambina un poco paffutella di cui non sapevo nulla o quasi. Ora, per i giornalisti professionisti, scrivere di qualcosa che non conoscono fa parte della loro routine quotidiana, ma ovviamente per me non è così. Ho iniziato, perciò, a fare mente locale di quel poco che sapevo: Mafalda è senza dubbio una bambina, paffutella, critica verso il mondo, spesso arrabbiata. So anche che è apparsa in alcuni calendari, uno dei quali, con lei in copertina che diceva “oggi mordo”, è stato appeso per un po’ in camera mia perché, secondo qualcuno, mi rappresentava e sinceramente questa cosa un poco mi dava fastidio. Queste le informazioni certe. Troppo poco per scrivere. Ho quindi iniziato ad ricercare e ho scoperto qualcosa di affascinante. Mafalda nasce in Argentina il 29 settembre 1964; compare in una striscia a fumetti, con già alle spalle un rifiuto; infatti doveva essere la protagonista di una campagna pubblicitaria, ma, alla fine, qualcosa andò storto e lei fu rifiutata, entrando però di diritto nella storia del fumetto. Lei è una bambina che non vuole crescere e che critica aspramente, ma con gli occhi innocenti dell’infanzia, il mondo dei grandi, che lei non capisce, perché fanno cose stupide, cose che li rendono tristi, che non hanno senso di esistere, eppure le fanno. E questo ti fa riflettere. Proprio per questa sua innocenza, viene scelta dall’Unicef nel 1976 come testimonial di un poster sulla convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. Mafalda dice le cose come stanno. “Vivo spettinata perché tutte le cose veramente belle della vita spettinano” (pensateci: dormire, ridere di gusto, fare l’amore, correre, giocare…alla fine non siete spettinati?) “Oggi ho imparato che la verità fa male alla gente” (quante volte dicendo la verità avete perso un amico, rovinato una relazione, ferito qualcuno?) “Non c’è niente di peggio che avere rabbia e ragione” (e chiunque ha provato questa sensazione sa che è una delle più grandi verità)“… queste sono solo alcune delle cose che mi hanno colpito leggendo Mafalda. Mafalda ha venduto oltre 50 milioni di copie in tutto il mondo; questa bambina ha urlato la sua indignazione in circa 30 lingue diverse, arrivando in 50 paesi; eppure il suo creatore ha disegnato per soli 10 anni. Questi i numeri, questa la storia in poche righe. Ma per capire Mafalda, vi do un consiglio; leggetela, vi farà ridere, vi farà riflettere e vi farà sorridere, ricordandovi che c’è stato un momento in cui tutti noi eravamo bambini e guardavamo il mondo dei grandi senza capirlo, quel mondo fatto di convenzioni che non hanno, forse , senso di esistere; vi ricorderete che c’è stato un tempo, più o meno lontano, più o meno vicino, in cui tutto era semplice: ti piaceva una persona, la cercavi, senza giochi, senza inganni; ti addormentavi la sera di capodanno credendo davvero che il giorno dopo sarebbe stato migliore. Per tutto questo, e per tanto altro ancora, grazie Mafalda, scusami se ho capito solo ora chi sei davvero e che essere stata paragonata a te, in effetti, è uno dei più grandi complimenti che mi siano mai stati fatti! Ancora auguri!!E grazie!!
Caterina Valcarenghi
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