Il 20 Settembre 1958 alle ore 00.00 entrò in vigore la famigerata "Legge Merlin" appoggiata dai socialisti, comunisti, repubblicani, socialdemocratici e democristiani e contrastata dai liberali, radicali, missini, monarchici e vari dissidenti di partiti favorevoli. La legge è presto spiegata: chiusura delle "case chiuse" (i bordelli per intenderci), abolizione della legalità e della regolamentazione della prostituzione, introduzione dei reati legati alla prostituzione e costituzione di un Corpo di Polizia femminile che si sarebbe occupato di prevenire e reprimere i reati contro il buon costume e della lotta alla delinquenza minorile. È difficile parlare della "Legge Merlin" evitando di dire la propria opinione, anzi ritengo sia impossibile, soprattutto negli ultimi anni, da quando cioè si è aperto il dibattito sulla possibilità di abrogare questa legge. Analizzando (o cercando di farlo) i fatti posso dire che, prima di tutto, sono rimasta stupita nel vedere chi ha appoggiato questa legge e chi si è opposto (sinceramente avrei scommesso il contrario, ma in fondo, come dice Gaber: "…che cos'é la destra? Cos'è la sinistra?"); in secondo luogo bisogna ricordare che il primo movens della legge era quello di liberare dalla schiavitù della prostituzione le donne. Tra le cose che ho letto per cercare di scrivere questo articolo, mi hanno colpito le parole profetiche di un mio collega, dissidente del PSI, il dottor Gaetano Pieraccini il quale affermò che, il fatto di relegare nell'ombra la prostituzione, avrebbe portato a conseguenze disastrose per la salute pubblica, aumentando persino lo sfruttamento che però riteneva, sebbene inaccettabile, essere inestirpabile dalla società. A distanza di 56 anni credo che, forse, il mio collega avesse ragione. La prostituzione esiste ancora, eccome! Si svolge nel buio delle strade, dove donne inesistenti per lo stato, spesso straniere, vengono sfruttate e tenute in uno stato di schiavitù, senza controlli, senza avere qualcuno a cui rivolgersi. In altri paesi, dove la prostituzione è legale, le prostitute sono controllate, tutelate e, pagando le tasse, spesso scelgono liberamente e senza padroni di prostituirsi, avendo diritto anche ad una pensione! Perchè cito la pensione? Perchè qualche anno fa aveva fatto scalpore il caso di una prostituta lombarda che rilasciava regolare fattura per i servigi prestati e lo faceva perchè lei voleva pagare le tasse ed avere diritto ad avere, come libera professionista, la pensione. Come donna credo che scegliere di prostituirsi non sia facile, anzi tutt'altro. Io che mi innamoro per un bacio trovo impossibile pensare di fare sesso per soldi! Ma credo che un adulto nel pieno delle sue facoltà mentali e senza costrizioni di alcun genere (cosa che purtroppo ad oggi non accade) possa fare quello che vuole del suo corpo, ecco perchè non riesco davvero a capire fino in fondo la "Legge Merlin". In un mondo dove Youporn la fa da padrona, in un paese, l'Italia, in cui esistono i night club (e lo sappiamo tutti che non è un luogo di preghiere) e le dark room, diciamo che questa legge un poco mi fa sorridere, come mi fa sorridere studiare il proibizionismo americano e pensare che qualcuno ha davvero creduto che potesse funzionare. Per citare il mio collega Pieraccini "per evitare la prostituzione, dovremmo essere costruiti come gli animali inferiori, ad esempio il corallo, che è asessuale e non ha il sistema nervoso”. Ovviamente questi sono solo miei pensieri, che spero non offendano nessuno. Detto questo il fatto storico è che da 56 anni in Italia fare sesso per soldi, favori etc. è illegale…o almeno così si dice!
Caterina Valcarenghi
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