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lunedì 15 settembre 2014

Moana. 20 anni dalla morte (15 Settembre 1994)

Cara Anna,
sono passati ormai 20 anni dalla tua morte misteriosa, eppure la fiamma del tuo mito non si è mai affievolita, anzi è aumentata negli anni. Con il tuo nome d’arte, Moana, sei entrata di prepotenza nelle case degli italiani, rompendo quel falso muro di perbenismo dietro cui si nascondeva l’allora volto dell’italiano medio. Credevi in quello che facevi e lo amavi (esattamente come la Bocca di Rosa di De Andrè perché “C'e' chi l'amore lo fa per noia chi se lo sceglie per professione bocca di rosa ne' l'uno ne' l'altro lei lo faceva per passione”). Il mestiere più antico del mondo con te, però, si è vestito di una nuova luce. Non eri una puttana, o, almeno, non eri solo questo. Bella, bellissima, hai iniziato la tua carriera come modella e poi conducendo un programma per bambini. Ma il porno, forse per i soldi facili, forse perché semplicemente ti piaceva fare sesso e farti guardare mentre lo facevi, ti ha attirato quasi fin da subito. Nelle tue interviste hai sempre rivendicato con onore quello che facevi, non te ne sei mai vergognata, non ti sei mai tirata indietro. Non avevi una storia strappalacrime alle spalle; i tuoi genitori non ti picchiavano, non ti hanno fatto crescere nella miseria, anzi, ti hanno fatto studiare e, forse speravano per te e tua sorella (in arte baby Moana) una carriera diversa. Ma tu hai scelto. E hai fatto tremare l’Italia con il tuo libro in cui hai dato i voti ai tuoi amanti (tra cui un noto politico italiano), hai preso per il culo la politica fondando (e avendo pure dei rappresentanti eletti tra cui la tua collega Cicciolina) il partito dell’amore, hai sempre detto quello che pensavi, con i vestiti addosso oppure senza, e, quello che dicevi, non passava inosservato. Perché tu non eri stupida, anzi...sapevi esattamente come colpire e quando farlo. Nessuno ti ha mai fatto stare zitta…paradossalmente eri amata dagli uomini e, strano a dirsi, stimata da molte donne. Unica puttana, passami il termine ma in fondo questo eri, invitata ai talk show in prima serata. Forse perché eri molto più arguta di tante starlette che, puttane di nascosto, poi non sapevano che dire. 
Niente ti ha fatto mai tacere. Che ti si amasse od odiasse sei stato un simbolo degli anni ’80 e ’90 fino a quando il cancro, o forse l’AIDS, o forse la droga, ti ha portato via.
A volte mi immagino cosa diresti tu vedendo questa Italia, che tanto hai amato, sprofondare nel perbenismo, nelle difficoltà, nelle stupide ed illusorie promesse. Chissà cosa diresti tu vedendo quello che accade oggi.
Ti saluto cara Anna. Tante persone credono che tu, in realtà, non sia morta, esattamente come accade ai miti. Oggi i telegiornali parleranno ancora di te. E chissà quanto rideresti se tu, ancora viva, vedessi tutto questo...forse penseresti con ironia ed orgoglio che tu hai davvero scardinato la moralità, perché, in fondo come diceva De Andrè, cantando che “E con la Vergine in prima fila
e bocca di rosa poco lontano si porta a spasso per il paese l'amore sacro e l'amor profano”, tu hai fatto esattamente e pubblicamente la stessa cosa. 
Ciao Anna.
Caterina Valcarenghi

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