Il disastro al reattore 4 |
Alla 01.23 del 26 Aprile 1986 una nube radioattiva uscì dal reattore n.4 della centrale nucleare V.I. Lenin, situata in Ucraina settentrionale, a 18 km dalla città di Cernobyl'.
Tutt’oggi considerato il più grave incidente mai verificatosi in una centrale nucleare, il disastro di Cernobyl’ portò alla contaminazione di tutte le zone adiacenti la centrale rendendo necessari l'evacuazione e il reinsediamento in altre zone di circa 336.000 persone. Nubi radioattive raggiunsero anche l'Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia arrivando anche in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Austria e nei Balcani.
Rapporti ufficiali di agenzie dell’ONU parlano di 65 morti accertati e circa 4000 decessi previsti negli 80 anni successivi al disastro dovuti alla contaminazione (tumori e leucemie). Questi dati vengono però fortemente contestati dalle organizzazioni antinucleari, per esempio Greenpeace, che parlano di 6000000 di decessi nel corso di 70 anni.
L’incidente avvenne durante un test di sicurezza e i fattori che lo causarono furono molteplici e le condizioni atmosferiche di quei giorni, molto ventose, favorirono l’espandersi della nube tossica in quasi tutta Europa.
Oltre che sulle vite umane fu pesantissimo il danno su flora e fauna della zona.
Sul onda emotiva del disastro di Cernobyl’ l’anno successivo l’Italia voterà un referendum che sancirà la fine dello sfruttamento dell’energia nucleare nel nostro paese.
L’effetto di questa tragedia ha segnato indelebilmente il fisico e la mente degli abitanti delle zone colpite seriamente. Ancora oggi continuano a nascere bambini con malformazioni o malattie evidentemente correlate al disastro del 1986.
Impossibile lasciarsi alle spalle una tragedia se giorno dopo giorno i tuoi occhi ne vedono i segni su ciò che più ami.
Marco Fontana
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