Oscar Wilde |
Si può andare in galera perché si ama una persona?
Per un omosessuale nell’Inghilterra del 1895 la risposta è si.
Un vivido esempio è Oscar Wilde, il famosissimo poeta e scrittore irlandese che il 5 Aprile 1895 venne processato per sodomia.
Wilde all’epoca era sposato e aveva due figli, ma intrecciò una relazione con Lord Alfred Douglas, figlio del Marchese di Queensberry, uno dei più potenti del Regno. Fu proprio quest ultimo che non accettando la scelta del figlio, tacciò pubblicamente di sodomia Wilde che, spinto dall’amante (che voleva vedere il padre in prigione), denunciò per calunnia e diffamazione il Marchese.
Il processo però in brevissimo tempo gli si ritorse contro. Grazie alla bravura dell’avvocato Carson che impostò la difesa del Marchese, suo assistito, all’attacco delle abitudine sessuali e di vita di Wilde.
Sguinzagliando numerosi investigatori privati portò a deporre diversi testimoni che dichiararono di aver frequentato Oscar Wilde intimamente.
L’avvocato di Wilde, Sir Edward Clarke, messo spalle al muro ritirò l’accusa di diffamazione, ma subito dopo fu Carson a contrattaccare e chiedere l’incriminazione di Wilde per sodomia.
L’esito del nuovo processo era scontato e Oscar Wilde fu condannato a due anni di carcere con i lavori forzati.
La cosa incredibile è che all’epoca l’omosessualità era molto diffusa, specialmente nell’aristocrazia, ma il modo che aveva Oscar Wilde di viverla alla luce del sole e con spensieratezza non poteva essere accettato.
Poco più di un secolo dopo la Camera dei Lord approverà la legge sulle nozze gay, fortunatamente alcuni dalla storia imparano e rimediano. In Italia stiamo ancora aspettando.
“L'amore che non osa dire il suo nome in questo secolo è quel genere di affetto di un uomo maturo per uno più giovane che vi fu fra Davide e Gionata, che Platone mise a fondamento base della sua filosofia e che si può trovare nei sonetti di Michelangelo e di Shakespeare... In questo secolo è stato talmente frainteso che si può definire l'amore che non osa pronunciare il suo nome... e per questo io mi trovo qui ora. È bello. È squisito. È la più nobile forma di affetto... non c'è niente di innaturale in ciò. È intellettuale” (Oscar Wilde durante il processo)
Marco Fontana
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