Il 15 Maggio 1860, poco distante da Calatafimi, in Sicilia, i Cacciatori delle Alpi guidati da Giuseppe Garibaldi si scontrarono con i soldati borbonici del Generale Landi.
I Mille (nome più noto delle truppe garibaldine), affiancati da circa cinquecento volontari siciliani, impegnarono battaglia e vinsero contro l’esercito borbonico, che impegnava più del doppio di soldati.
Nota come la Battaglia di Calatafimi è stato senza dubbio uno degli avvenimenti più salienti e decisivi del Risorgimento Italiano.
Di questa battaglia è famosissima la citazione, molto probabilmente leggendaria: “Nino, qui si fa l’Italia o si muore”, che Garibaldi rivolge al comandante Nino Bixio in procinto di chiamare la ritirata.
In realtà, la battaglia di Calatafimi non ebbe un grosso ruolo storico nelle successive vicende che porteranno all’Unità d’Italia, ma un enorme peso psicologico. Garibaldi dopo la vittoria verrà considerato un condottiero invincibile, da seguire e attirerà molto consenso di volontari pronti a tutto pur di cacciare i borboni dal nostro paese.
Marco Fontana
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