"Spero di poterti confidare tutto,
come non ho mai potuto fare con nessuno,
e spero che mi sarai di grande sostegno. (Anna Frank 1942)
"Venerdì 12 giugno ero già sveglia alle sei: si capisce, era il mio compleanno! Andai da papà e mamma e poi nel salotto per spacchettare i miei regalucci. Il primo che mi apparve fosti tu, forse uno dei più belli fra i miei doni".
Kitty é il nome che attribuisce al suo diario, un'amica segreta a cui raccontare emozioni,paure...
È il 14 giugno 1942, la piccola Anna Frank scrive la sua prima pagina di quello che sarebbe
divenuto un simbolo della Shoah, il diario più letto al mondo che avrebbe ispirato diverse opere teatrali e film.
Annelies Marie Frank, detta Anne, nome italianizzato in Anna Frank, è una ragazza di 13 anni, di origine ebrea. Seconda figlia di Otto Heinrich Frank (12 maggio 1889 - 19 agosto 1980) e di sua moglie Edith Frank (16 gennaio 1900 - 6 gennaio 1945), apparteneva ad una famiglia benestante di patrioti tedeschi che prestarono servizio durante la Prima guerra mondiale.
In seguito alle leggi razziali emanate da Hitler, nel 1933 la famiglia Frank si trasferisce ad Amsterdam.
È il 1940 i nazisti invadono l'Olanda e, per gli ebrei, iniziano tempi amari.
Il 6 luglio 1942 Anne è costretta a nascondersi con la famiglia in un alloggio segreto, un piccolo spazio a due piani, nella Prinsengracht 263, il cui ingresso era nascosto da uno scaffale girevole, contenente alcuni schedari. A loro si aggiunsero altri rifugiati.
"Non poter mai andar fuori mi opprime indicibilmente, e ho una gran paura che ci scoprano e ci fucilino. Non è certo una prospettiva piacevole. Di giorno bisogna camminare piano piano e parlare a bassa voce, perché nel magazzino potrebbero udirci."
"Ieri mi sono terribilmente spaventata. Alle otto, un'improvvisa e forte scampanellata. Ebbi un solo pensiero, che stessero venendo; chi, lo sai bene. Ma quando tutti sostennero che era stato qualche ragazzaccio, oppure il postino, mi tranquillizzai. Le giornate qui diventano terribilmente monotone"
Giorno dopo giorno, pagina dopo pagina il diario di Anna diventa una cronaca preziosissima di quei tragici due anni lasciata ai posteri. Si tratta di una descrizione minuziosa di stralci di vita di due famiglie costrette a convivere in pochi metri quadrati di spazio, i caratteri di ognuno di loro, le piccole manie, gli scontri, la paura di essere scoperti ed uccisi.
"La cosa più bella per me rimane poter scrivere quello che provo e quello che penso, altrimenti soffocherei del tutto".
Il primo agosto Anna scrive l'ultima pagina del suo diario. Venerdì 4 agosto 1944, la polizia tedesca, fa irruzione nell'ufficio e nell'alloggio segreto, grazie ad una soffiata: tutti i rifugiati ed i loro soccorritori vengono arrestati.
Il 3 settembre 1944, dal campo di Westerbork, parte l'ultimo convoglio di deportati per il campo di sterminio di Auschwitz (oggi Oswiecim, Polonia).
Nel mese di febbraio le Frank furono colpite dal tifo: Margot morì per prima, Anna morì il giorno dopo. Poche settimane dopo le truppe Alleate liberarono il campo di prigionia.
Il 27 gennaio 1945 i soldati russi liberano il campo di concentramento di Auschwitz. Otto Frank è uno dei 7650 prigionieri ancora in vita. Pesa appena 52 chili mentre nell’Alloggio segreto ne pesava 70.
"Erano brave persone. Non c’importava che fossero comunisti. Non avevamo alcun interesse per la politica, per noi contava soltanto essere liberi."
Mimma Sternativo
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