Il 29 giugno 2007 la Apple lanciava sul mercato un prodotto destinato a rivoluzionare la nostre vite; nasceva l'Iphone. Fino ad allora il telefono serviva solo per telefonare, poi per mandare i messaggi. Ma da quel 29 giugno di 7 anni fa la nostra vita é cambiata. Nasceva infatti il primo smartphone in pratica un piccolo pc in grado, tra le altre cose, anche di telefonare. Una grande invenzione,sicuramente, che però credo abbia tolto un po' di magia. Ho trent'anni e sono fortunata perchè ho potuto provare le farfalle nello stomaco chiusa in una cabina telefonica, che d'estate era un forno e puzzava, di inverno un congelatore (e puzzava lo stesso) con qualche gettone in mano, e il cuore che esplodeva facendo quel numero (che ovviamente sapevo a memoria) nella speranza che lui rispondesse. Poi è arrivato il telefonino, senza internet, solo telefono e con la possibilità di mandare 160 caratteri di messaggio. Ma allora avevo solo 16 anni, e chi li aveva i soldi? E quindi per far capire ad una persona che la pensavi, ci eravamo inventati gli squillino…fai il numero, uno squillo e metti giù. E il cuore che impazziva aspettando che lui ricambiasse quello squillino. E poi il 29 giugno 2007 tutto cambia: internet sempre a disposizione, i social network che puoi caricare su questo computer portatile e whatsapp che ti dicono esattamente dove si trova lui, a che ora ha guardato il telefono, con chi è etc. Sicuramente sono utili questi smartphone, io stessa ne ho uno, ma ogni tanto rimpiango i tempi in cui stavi in una cabina, sperando che lui ci fosse, senza sapere che si trovava nel luogo x con caio e tizio e che l'ultima volta che ha guardato il cellulare erano le 21.30.04 sec. Rimpiango un po' i tempi in cui, se andavi al bar, parlavi con chi ti stava di fronte, non fotografavi il cibo e poi veloce con il tuo smartphone a far vedere al mondo quello che fai, incapace però di sostenere uno sguardo, una conversazione. Eh giá, si dice che le vere rivoluzioni avvengono in silenzio, e chi lo avrebbe detto 7 anni che quel piccolo apparecchio avrebbe cambiato così tanto le nostre vite? E chi lo avrebbe detto che oggi, io che tanto ho desiderato questo smartphone, in fondo, avrei rimpianto, nonostante tutto, quella cabina telefonica che puzzava?
Caterina Valcarenghi
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